6 imperdibili libri per conoscere Cuba
Lontana e travagliata, Cuba vanta una storia affascinante e molto discussa. Leggere è un modo per conoscere meglio la sua storia, ma soprattutto la sua cultura e gli ideali che, nel bene e nel male, l'hanno animata.
Cuba, la perla dei Caraibi, l'Isla Grande, la meta preferita di chi cerca il fascino dell'esotico, mare da sogno e la suggestione di un Mojito, sorseggiato di fronte al tramonto.
Ma questa terra è anche il paese dell'embargo più lungo della storia, paese della rivoluzione che ha fatto sognare milioni di giovani e isola dalle mille sfaccettature, che emergono silenziose fra i campi di tabacco e le case color pastello dell'Avana.
E in questo gioco di chiaroscuri, è un attimo passare dai locali in cui si balla la salsa alla realtà della prostituzione, dalle spiagge incontaminate alle sconnesse arterie stradali, dai grandi villaggi turistici alle case popolari, fatiscenti ed affollate.
E su tutto, pesa la penuria dei beni, il mercato nero e le automobili degli anni 50, che stridono fastidiosamente con l'eccellenza della sanità e delle università.
Un potpourri di realtà sfaccettate, nelle quali solo la creatività e la sensibilità degli scrittori riescono a fare ordine. Ecco, quindi, 6 libri imperdibili per conoscere meglio quest'isola caraibica e, perché no, convincervi a fare un viaggio dall'altra parte del mondo.
I 6 libri da leggere per conoscere Cuba
Di Cuba, in Europa arrivano soprattutto le cartoline da sogno di Varadero e dei tramonti infuocati che fanno da scenografia al Malecon dell'Avana, ma l'isola caraibica nasconde molto di più. E non necessariamente di meglio. Pedro Juan Gutierrez ce la restituisce in tutta la sua crudezza, quella degli anni Novanta, quando in seguito alla caduta del Muro di Berlino gli aiuti economici, fin ad allora assicurati dall'Unione Sovietica, si interrompono e nell'isola si acuiscono le già precarie condizioni economiche e sociali degli abitanti.
Con un linguaggio rude ed esplicito, degno del miglior Bukovski, Gutierrrez ci restituisce una Cuba spietata, dove regna la miseria e l'affollamento, la prostituzione e l'alcolismo, i desideri dei cubani che sognano di attraversare il mare, per raggiungere gli Stati Uniti. Ma attraverso le disavventure di Pedro Juan, alter ego dello scrittore, la Trilogia ci parla anche della profonda umanità dei cubani, che sì, sognano l'Eldorado, ma amano profondamente la propria terra.
Così come la ama lo scrittore, che nonostante un matrimonio fallito, il licenziamento e il lento scivolamento nella miseria, non si pronuncia mai in modo nettamente dissidente nei confronti del regime, ma si limita a registrare ciò che vede e a porsi profonde e interessanti domande sulla condizione umana.
Questo è un vero e proprio libro di viaggio, nato dalle osservazioni e riflessioni dell'autore, che a Cuba ha trascorso 3 anni, lavorando per il Governo Cubano nel settore turistico e vivendo in una capanna sulla spiaggia. Ma soprattutto, ha vissuto nella parte più autentica di Cuba, quella ad est, nell'area di Holguin, lontana dalle rotte turistiche e dove la popolazione sconta maggiormente la penuria di beni.
L'approccio all'isola e alla realtà cubana è quello di chi ha avuto il privilegio di viverla dall'interno, di poterne assaporare appieno le infinite sfumature, senza essere distratto dalle luci e dai lustrini delle zone battute dal turismo internazionale. Ecco, quindi, che tra le righe del libro si affacciano gli affanni di una popolazione che ricorre al mercato nero per assicurarsi ciò che il regime non gli offre, le ragazze che si rassegnano a sperare in un ricco straniero che le strappi alla miseria, il turismo sessuale per la quale l'Isla Grande è tristemente famosa.
In quanto straniero, si può persino permettere di parlare di Castro senza doversi guardare le spalle, ma soprattutto dimostra come la capacità di empatia di uno straniero possa riuscire ad entrare in perfetta sintonia con un popolo tanto complesso, quanto complessa è la realtà di Cuba.
All'apparenza semplice e quasi scarno nella sua trama, questo romanzo fu quello che convinse il comitato selezionatore ad aggiudicare il Premio Nobel per la letteratura a questo grande scrittore statunitense. D'altronde, la trama non poteva essere molto articolata, visto che parla di un vecchio pescatore, che si mette in mare per catturare un pesce e che dopo tre giorni torna a casa a mani vuote. Ma non perché non è riuscito nell'impresa, ma perché durante il ritorno gli squali, a poco a poco, hanno divorato la sua preda.
Cosa può dirci un romanzo tanto elementare? In realtà molto. Ci parla della determinazione e del coraggio, della voglia di non arrendersi, della vita e della morte, della dignità, della fratellanza con la natura e dell'inevitabile gerarchia fra uomo e animale. E della vita dura e semplice dei pescatori cubani, ai quali lo scrittore si è ispirato per il romanzo.
Hemingway, infatti, quando scrisse il libro si trovava a Cuba, dove con la sua barca si dilettava nella pesca di marlin e barracuda. E lo racconta, semplicemente, con un linguaggio essenziale, che non manca però di far respirare vento e salsedine.
Il sottotitolo di questo libro di viaggi è “Reportage da un paese che cambia, ma resta fedele alle sue radici”. E se l'autore ha voluto aggiungere queste parole, una ragione c'è. Massimiliano Squillace non solo è innamorato dell'isola caraibica, ma è anche un attento osservatore delle sue vicende politiche, che segue fin da quando era ragazzo. E che ha imparato a comprendere nella loro complessità, che restituisce integra e obiettiva in questo reportage.
Lo stile è fresco e il linguaggio godibile, ma il vero punto di forza del libro sta nel racconto dei cambiamenti che hanno attraversato l'isola, che nonostante “el bloqueo”, anacronistico e incomprensibile, non si arrende e non cede al gigante statunitense, per il quale è una vera e propria spina nel fianco. Un bellissimo reportage dal socialismo tropicale e, almeno per una volta, un racconto dell'isola non schiacciato sulle posizioni dei dissidenti cubani.
L'omosessualità, l'interesse per la politica e la scrittura sono i tratti distintivi di questo autore, la cui vita è ben riassunta in questa autobiografia, dalla quale nel 2000 fu tratto un film con Javier Bardem nei panni del protagonista. Qui, oltre alla narrazione cronologica della travagliatissima vita dell'autore, emerge con passione la critica al regime. “Tutte le dittature sono caste e antivitali”, ecco cosa sostiene con forza Arenas e la sua lotta contro Castro emerge prepotentemente da ogni riga.
Ma nel raccontare la sua vita, l'autore, sincero fino al midollo, non può nascondere la sua omosessualità, né la sua carica erotica, che diventa il suo strumento di opposizione alla dittatura, il suo modo per denunciare l'ipocrisia e la protervia di un sistema politico che pretende di schiacciare ogni dissenso, ogni diversità.
Un romanzo che inizia a Cuba durante la dittatura di Fulgencio Batista, che prosegue con il racconto dettagliato della persecuzione subita dall'autore durante la Rivoluzione Cubana e che termina a New York, dove l'autore si suicida. Una vita travagliata, per un libro intenso e politicamente impegnato.
Comunque la si pensi, la Rivoluzione Castrista è stata uno degli eventi più salienti del Novecento e Fidel Castro uno dei protagonisti indiscussi. Se si vuole conoscere più a fondo l'isola caraibica, quindi, è necessario passare per questo libro, una sorta di testamento politico e umano dell'uomo che ha segnato uno degli eventi più drammatici e discussi del secolo passato.
In queste pagine Fidel Castro affronta la “sua” rivoluzione, senza esimersi dal criticare alcune scelte del passato e alcune storture che ancora oggi affliggono l'isola. Fra tutte le autocritiche del Lider Maximo, sono francamente notevoli quelle sulla discriminazione nei confronti degli omosessuali, sulla pena di morte e sul razzismo, ma lo sono altrettanto i momenti in cui rievoca i grandi della terra con cui ha avuto rapporti e i più importanti eventi di politica internazionale. Un documento imperdibile per capire la vera natura di Cuba.
Ancora convinti di poter conoscere Cuba senza leggere questi libri?
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