Viaggio in Thailandia? 5 libri da leggere prima di partire
L'antico Siam è una terra dai mille colori e dalle altrettante contraddizioni. Come fare per saperne di più? Bisogna andarla a visitare. O, in alternativa, leggere uno di questi libri.
Ci sono mille motivi per andare in Thailandia: le spiagge da sogno, dove sdraiarsi nella sabbia più bianca mai vista, le montagne all'estremo confine nord, in cui sopravvivono le antiche comunità indigene, i suggestivi templi buddisti, che occhieggiano nella valle del Mekong.
Ma ci sono anche occidentali che scelgono questa meta di viaggio per motivi molto meno condivisibili Su quelle stesse spiagge da cartolina, infatti, girovaga il turismo sessuale più numeroso del continente; nel triangolo d'oro, sul confine nord, prolifera il traffico di oppio ed eroina; e nei villaggi più sperduti, nel cuore del paese, la povertà uccide i sogni di intere generazioni e favorisce comportamenti illeciti, seppur generalizzati, come quello di vendere i propri figli per pochi baht, in grado di garantire la sussistenza della famiglia.
Sia come sia, la Thailandia rimane un paese affascinante, corrotto da mille contraddizioni, ma ben radicato nelle sue tradizioni.
Ed è per questo che a Bangkok, la sua tentacolare capitale, tutto questo groviglio di valori e disvalori esplode come in un caleidoscopio: grattacieli avveniristici si innalzano su strade congestionate dal traffico, in cui i tuk tuk, caratteristici veicoli a tre ruote, sfrecciano in modo spericolato, e ristoranti a 5 stelle si alternano a carrettini scalcagnati, nei quali è possibile trovare lo street food più appetitoso del continente.
Difficile capire a fondo questo paese. Ma forse, potete iniziare da questi libri, che restituiscono, ognuno a modo suo, il fascino esotico e la difficoltà dell'esistenza di un popolo antico.
Con questo libro di esordio, lo scrittore si assicura al primo colpo l'attenzione di tutta la comunità letteraria. Ben scritto, scorrevole e avvincente, il romanza narra l'avventura di Richard, un giovane americano che scopre l'esistenza di un'isola sconosciuta ai più, dove vive una comunità di giovani. Incuriosito, la raggiunge in compagnia di due francesi conosciuti a Bangkok, ma il sogno di vivere per sempre in un paradiso terrestre si infrange presto contro la realtà.
Il libro prende sicuramente ispirazione del celeberrimo “Il signore delle Mosche”, ma Garland, pur non raggiungendo quel livello di talento, aggiunge autenticità alla voce del personaggio, che tra le righe del racconto si lascia andare alle sue riflessioni sulle relazioni, il senso dell'utopia e la sopraffazione. Che alla fine, inevitabilmente, uccide ogni aspirazione alla libertà.
Immerso nello scontro fra individualità e vita sociale, Richard scoprirà ben presto, infatti, che la società perfetta non esiste, che la natura umana è più forte di qualsiasi sogno e che ogni paradiso è fragile e impossibile da mantenere intatto nel tempo.
Garland ha il dono di saper parlare per immagini e ci restituisce inalterata tutta la bellezza esotica della Thailandia, che più tardi verrà immortalata dall'omonimo film, girato nella splendida Phi Phi Island. Una pellicola in cui un giovanissimo Leonardo Di Caprio si cala anima e corpo nei panni del giovane amante dei viaggi, alla ricerca costante non solo di luoghi da scoprire, ma soprattutto di momenti perfetti, nei quali sentirsi finalmente parte di qualcosa di più grande. Un sogno infranto, che gli permetterà di comprendere che l'unico paradiso possibile è quello che riusciamo a trovare dentro di noi.
Lo scrittore è soprattutto un giornalista e si vede: lo stile di questo libro, infatti, è scorrevole, asciutto, pragmatico, come solo un reporter sa essere. Questo non è un romanzo, ma una sorta di guida turistica per chi arriva a Bangkok e deve potersi districare in una città che è un vero e proprio “mostro”: estesa, trafficata, complessa e in continuo divenire, la capitale della Thailandia ha molto da offrire, a patto di conoscerla. E soprattutto, di capirla.
Per permettere al lettore di comprendere appieno una città e una cultura tanto diversa dalla nostra, Ruggeri sceglie, quindi, di non elencare e descrivere i luoghi di maggior interesse, ma di farceli conoscere parlandoci delle persone che li vivono. Ecco quindi che dalle pagine spuntano i kathoey, gli affascinanti transessuali thailandesi, che in questo paese, grazie ad una legislazione che va incontro alle loro esigenze, possono scegliere di essere davvero chi sentono di essere. O la specialissima squadra di polizia, fortemente voluta dal mai troppo compianto Re Bumiphol, creata con l'intento di aiutare le donne che spesso finiscono per partorire in mezzo al caotico traffico della città, impossibilitate a raggiungere in tempi brevi l'ospedale più vicino. E ancora, una miriade di personaggi che con le loro storie contribuiscono a migliorare la comprensione di un paese culturalmente vivacissimo, dalla modernità complessa, ma ancora fortemente influenzata da una storia millenaria. Un libro per affrontare un viaggio nella Città degli Angeli, sapendone un po' di più.
Pubblicato nel 1983, questo romanzo è uno dei tanti che raccontano le indagini del detective Pepe Carvalho, uno dei fortunatissimi protagonisti nati dalla penna del celebre scrittore spagnolo. La narrazione parte da una richiesta di aiuto proveniente dalla lontana Thailandia: Teresa, cara amica dell'investigatore, scompare a Bangkok, dove si trovava per un viaggio di piacere. Ma le cose non sono semplici come sembrano: la donna è diventata l'amante di un trafficante di diamanti e ora è nella mani della potente mafia cinese.
Perché leggere questo libro? Perché non è solo un romanzo di narrativa. Montalbán, noto simpatizzante di sinistra e attento osservatore del mondo contemporaneo, approfitta del genere noir per muovere un'aspra critica al mondo globalizzato, in cui i paesi del Terzo Mondo si agitano alla ricerca di un impossibile riscatto.
Colonizzati dall'economia dei paesi del primo mondo, sembrano essere stati plasmati per soddisfare i desideri, anche i più oscuri, dei turisti occidentali, che si muovono in questi territori come in un Eldorado, in cui tutto ciò che è esotico assume valore per il solo fatto di essere tale. Ma che un volta sottratto al loro sguardo, torna ad essere ciò che è: prostituzione, traffico di droga, mafia e violenza. Un modo più impegnato per approcciarsi alla Thailandia e alla sua cultura.
Il noto giornalista del Corriere della Sera è un turista occidentale: ama il comfort, e se da una parte non esita a condividere usi e costumi con le tribù delle montagne thailandesi, dall'altra si lamenta del frastuono che arriva nelle sua lussuosa camera d'albergo. Ma queste sottili contraddizioni non gli impediscono di saper raccontare, lucidamente e con passione, questo lontano paese asiatico, lontano geograficamente e culturalmente.
E come sempre lo fa con il suo stile, quello freddo e asciutto dei reportage, ma arrichendolo di tutto l'amore che, è evidente, prova per questa terra. Il risultato? Molto più di un semplice diario di viaggio! Perché Ruggeri non si limita a nominare luoghi, dare indicazioni, suggerire ristoranti e alberghi, ma si avventura nella vita delle persone che qui vivono, amano, soffrono e gioiscono.
Occidentali che hanno deciso di mettere radici in qualche paesino sperduto, comunità indigene che vivono ancora secondo gli insegnamenti dei loro antenati, giovani persi nella droga, europei che hanno aperto piccoli b&b per ricominciare altrove: in questo libro c'è un turbinio di umanità diffusa, declinata in tutte le salse, per accompagnarvi in un viaggio virtuale nella vita e nelle tradizioni di un popolo tanto esotico.
Ecco un libro sulla Thailandia scritto da un vero thailandese! Pira Sudhan nasce infatti nella regione dell'Isan, regione nordoccidentale del paese, che lascia all'età di 14 anni per andare a vivere in un monastero buddista, mentre frequenta le scuole superiori. In seguito, lascerà anche la capitale del suo paese natale per vivere in Nuova Zelanda, Australia, Hong Kong e Inghilterra, ma alla fine tornerà qui, nel luogo dove tutto è iniziato.
E il tema dell'attaccamento alla propria terra, del ritorno, si mescola al conflitto generazionale e a quello fra lo stile di vita delle grandi città e quello perpetrato con rassegnazione dai contadini che vivono nelle campagne, dove le tradizioni contadine sono il filo conduttore dell'esistenza di intere comunità.
E poi la droga, la prostituzione, la povertà, la devastazione delle foreste, tutti temi che animano il dibattito in un paese votato alla modernità, ma bloccato da problematiche sociali di difficile soluzione. Un libro da leggere, per approfondire e comprendere quel sentimento di fatalismo e rassegnazione, lontano dal nostro approccio alla vita, ma così radicato nella cultura asiatica.
Insomma, 5 libri per approfondire un paese complesso e contraddittorio, ma soprattutto per non cadere nella tentazione di bollare la Thailandia come terra di mafia, narcotraffico e prostituzione.
E se non vi fidate, potete sempre prendere un aereo e andarla a visitare!
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